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Aldo Viola, un vigneron di carattere


ALDO VIOLA vigneron in Alcamo (TP). Viaggi di Gusto di Gianlugi Carlino

Ci sono persone che ti fanno simpatia d’emblèe, è un fatto chimico inspiegabile. Così è accaduto per questo straordinario vigneron siciliano, al secolo Aldo Viola. Un’intelligenza viva, una curiosità innata un entusiasmo fuori dal comune sono tratti distintivi di un ragazzo di grande stoffa. Inevitabile decidere di acquistare i suoi vini e provarli per sentire la mia amata Sicilia in maniera più emozionale. Il Trapanese si sa è stato sempre considerato il territorio delle quantità, dell’abbondanza mai della qualità, e così trovare un estraneo alla massa oltre al grande Nino Barraco, mi da enorme soddisfazione. Vini naturali quelli di Aldo, vini emozionali, come il suo Guarini 2012, rosso terra arsa di Syrah in purezza, (ne esiste anche la versione Guarini +)con naso balsamico e fluido caldo al palato per un amore inconsueto che mi riconcilia con la lontananza ed evoca ricordi di giorni felici di una terra bellissima ma durissima! Strapazzato anche in frigo, il Guarini ha mantenuto la sua solidità ed armonia. Amato! (A)
C’è poi lo Shiva 2008, un nero d’avola in purezza (esiste anche lo Shiva 2005, limited edtion in blend con il cabernet sauvignon) che però oggi Aldo non vinifica più.
Infine mi concedo a lui: l’Egesta 2013, il Grillo di Aldo Viola, pochissime bottiglie prodotte, come suggeritomi, lo tratto con rispetto e circospezione, ha bisogno di una massiccia dose di ossigenazione, di amplificarsi per regalare suggestioni che dopo un pò inevitabilmente arrivano dritte nel profondo. Magnifica interpretazione del grillo (AA) splendida cattiveria per uno cepage che davvero in pochi sanno trattare con rispetto. Un sorso di nobiltà, dove percepisci l’onda lunga di quel mare nostro amatissimo.

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Aldo poi, benevolmente ci concede un’interivsta sul suo mondo, sui pregiudizi sul vino naturale. Al solito mai banale, Aldo offre spunti davvero interessanti che meritano una seria riflessione.

GC Voi produttori naturali siete visti dal mondo esterno come una sorta di carbonari, ritieni sia una visione corretta o pregiudizievole nei vostri confronti? Ha ancora senso per voi naturali la disputa con chi pratica agricoltura convenzionale? Molta omologazione dei vini convenzionali, ma anche difficoltà a riconoscere i vini naturali iper macerati?

ALDO VIOLA Se cercare delle vie che hanno un’ identità territoriale e tradizionale sia divenuta una setta, mi dispiace. La libertà d’espressione deve essere protetta. E’ la nostra ricchezza.
Quale disputa? Io non mi sto’ a disputare con altri produttori. Credo di avere una mia interpretazione nel modo che voglio produrre. Non devo fare il vino più buono del mondo, ma il più integro e genuino si.
I vini naturali si assomigliano tutti come le persone hanno normalmente due gambe, due occhi un naso etc. ma sono tutte uguali???? Le differenze sono state introdotte dall’enologia moderna. Come possiamo affermare che il Fiano ha questi sentori o il grillo, quando li paragoniamo a dei vini che sono stati ottenuti da fermentazioni guidate da ceppi selezionati. Ma nel momento in cui otteniamo un vino con lunga macerazione che si omologa al suo simile, forse questo ci dovrebbe far pensare a quanto sia non veritiero il clichet dei gusti varietali. Non bisogna cadere nella trappola, la libertà di poter ritornare a dei sapori che non siano stati manipolati, soprattutto per i vini bianchi, frutto di tanti passaggi enologici. Se un pesce è fresco e buono, lo rivela anche al crudo!!!!!!I piatii elaborati spesso fanno parte di quel procedimento per coprire una mancanza d’identità.

GC Sempre a proposito di questa eterna diatriba, mi pare che nel mondo del vino questa disputa sia artatamente amplificata, mi spiego: la mattina quando ad esempio si fa colazione ad esempio con marmellata e yogurt non ci chiediamo se provengano da un’agricoltura biologica, certificata etc, o sbaglio?
ALDO VIOLA Hai perfettamente ragione. Nel vino di oggi che ha perso il suo valore nutrizionale rispetto ai tempi di mio nonno, per darsi all’edonismo, cerchiamo di portare il fulcro sulla naturalità. Ma che ben venga, sempre di goccia nell’oceano stiamo parlando. Oggi tutti entriamo a compromessi, e non possiamo sempre essere vigili su tutto quello che ci circonda, ma il nostro corpo lo sa quello che lo fa stare meglio, per chi ha la percezione!!!!!

GC Quanto pesano i preconcetti nel mondo del vino naturale?
ALDO VIOLA Il vino naturale sarà sempre una nicchia. Oggi i pazzi siamo noi. Perché di pazzia si tratta. Molto antieconomica, rischi a gogo, i santi presenti!!!!!!!beh se non avessi avuto qualcosa da dire non avrei intrapreso una strada tanto tortuosa ma tanto pervasiva in tutta la sua complessità

GC Mi parli del tuo rapporto con il tuo terroir, come cresce negli anniil rapporto di un vigneron con le sue vigne?
ALDO VIOLA Il più grande scoglio da superare è quello di capire dove và il tuo vigneto, la tua conduzione assecondano la vocazionalità del terroir? Non bisogna cadere nella trappola del voglio un figlio medico o avvocato……..si deve sentire realizzato. Il vigneto è un’entità collettiva formata da tanti individui simili, una società complessa.
Vigneto, vino e vigneron sono in stretto connubio. Le mie percezioni cambiano ed il vigneto pure……

GC In un territorio altamente vitato come quello trapanese e che per definizione punta generalmente sulla quantità quanta fatica occorre per emergere, farsi capire innanzitutto?
ALDO VIOLA Se ci stà tanta viticultura da sempre , un motivo ci sarà. Oggi non si sta cercando di sovvertire un ordine già prestabilito di una modalità di far impresa nel mondo del vino, ma di non aver paura di essere ancora dei contadini. Preservando la propria miniera. Personalmente sto investendo poco nella comunicazione in loco e non me ne vanto. Fino a quando il piccolo non avrà la consapevolezza che in lui c’è il grande, l’anima e l’essenza della natura, prenderà solamente degli schiaffi da tutto il sistema!

GC quali sono le soddisfazioni più grandi che un vigneron come te riceve, cosa lo ripaga effettivamente?
ALDO VIOLA La gratificazione più grande sta nel percepire nei propri vini un’emozione che ti ripaga dalle fatiche e della realizzazione, e poi poterle trasmettere e condividere con chi ha quella stessa sensibilità

GC Syrah, Nero d’Avola e Grillo è questa la tua produzione, sono questi vitigni autoctoni di questa Sicilia? Ce li puoi raccontare i tuoi vini?
ALDO VIOLA Il syrah lo reputo il vitigno autoctono per eccellenza nel trapanese, non perché sia nato qui, ma perché qui ha un’espressione fortemente varietale al pari delle sue origini. Pianta resistentissima alle malattie. Nero d’Avola , eliminato d’ufficio , gradevole ma non gestibile al meglio nel mio terroir. Grillo vitigno d’eccezione per la sua molteplice duttilitità.
I vini rossi che provengono da guarini hanno un timbro molto unico. La balsamicità ne fa la sua tipicità. Le Marne calcaree e la ventosità sono sicuramente le caratteristiche che influenzano la qualità dei miei vini, supportati da un enologia non invasiva con il rispetto della naturalità.
Il grillo è un vino Macerato a lungo , nel tempo i sentori marini sono sempre più presenti. Un gran rosso o meglio un gran aranciato.

GC Generalmente quali sono le tue preferenze? Sei portato a bere vini tuoi o ti piace curiosare e spaziare?
ALDO VIOLA Preferisco bere meglio di quello che faccio, anzi sono un appassionato dei vini degli altri. Mi piacciono i vini non facili, secchi , minerali con acidità sostenute

GC qual’ è la tua opinione sulla stampa specializzata del settore? Ritieni sia in grado di trasmettere efficacemente il vino italiano nel mondo?
ALDO VIOLA La stampa spesso si trova ad essere vittima dell’interpretazione del giornalista che scrive. Il vino è opinabile, ancor di più le sensazioni…..
Nel mondo siamo visti bene, ma non riusciamo a fare un gruppo unito nella comunicazione. Tante grosse aziende che portano avanti il proprio blasone!!!!!

GC anche nel mondo del vino esiste il problema o meglio il gap tra Nord e Sud, o è una questione mai posta?
ALDO VIOLA Certo, c’è una differenza sostanziale che mai sarà colmata. I vini del sud e del nord hanno caratteristiche diverse se vogliamo. Noi possiamo fare una viticultura d’altura per contrastare le concentrazioni, ma il problema resta che il caldo non fa alzare i consumi di vino e siamo troppo distanti dai centri di largo consumo , con i relativi costi

ALDO VIOLA, via per Camporeale 18, Alcamo (TP), tel 0924 27998
mail info@viniviola.it. 16ha vitati ma solo poche le uve selezionate e meritevoli. Dal 2013 certificato Bio

Gianluigi Carlino

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