Rocca del Principe di Aurelia Fabrizio, al secolo la consorte di Ercole Zarrella, è una delle realtà più interessanti del panorama vinicolo campano, conosciuto ai più per la sua eccellente interpretazione del Fiano di Avellino (o Lapio, fate vobis).
Ercole è un amico e così ho potuto fare un giro a 360° per le sue vigne che sono disseminate nel territorio lapiano. Sono le vigne più alte della denominazione ed il buon navigatore con altimetro ci è fedele testimone.
Dalla summa vetta, in pratica la cima Coppa del Fiano di Lapio, nella famigerata contrada di Arianello raggiungiamo i 603m slm, belle vigne, dolcissimo paesaggio, siamo con esposizione a Nord ed Est; si passa poi alle vigne Contrada Tognano dove i 600m degradano verso i 500m slm, e con un sistema di allevamento a tendone per vigne ormai ultratrentennali, terreni sabbiosi con accentuata presenza di pomici e ceneri vulcaniche, proseguiamo con la piccola particella in Contrada Lenze 570m slm esposta verso Chiusano San Domenico, ovest quindi, per poi fare ritorno alle vigne adiacenti il corpo aziendale per quasi 2 ettari sempre esposizione ovest con terreni argillosi.
Dicunt che il Fiano di Lapio predilige terreni prevalentemente sabbiosi, curioso invece il sistema di allevamento a tendone per il fiano che Ercole ha voluto a tutti i costi preservare e conservare.
Sono vigne piuttosto differenti l’una dall’altra ma nonostante ciò Ercole Zarrella non ha “ancora” (lo virgoletto perchè spero lo faccia presto perchè ad una scrupolosa degustazione cui ci ha sottoposto, abbiamo ampiamente avvertito le peculiarità di ciascuna vigna) optato per una parcellizzazione tradotta in etichette differenti tra loro magari individuando alcuni Crus. E’ una strada obbligata a mio parere, e difatti,qualche giovane vigneron irpino l’ha saggiamente intrapresa.
Ecco l’auspicio è che Aurelia ed Ercole etichettino prossimamente Fiano Arianiello, Fiano Tognano e Fiano Lenze.
Gianluigi Carlino
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