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Una giornata… Quality

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Complimenti a Ciro Prisco e alla Quality Wines che ci hanno presentato, al ristorante Giardino degli Esperidi in Pompei, il loro portafoglio clienti vinicolo e non solo. Pomeriggio all’insegna del buon bere, delle scoperte e degli incontri interessanti. Sono queste le situazioni davvero meritevoli e che consentono un approccio di spessore con un vasto parco di aziende di ottimo livello proposte solo a professionals.
Ci si incontra, si degusta con calma avendo così il tempo di scendere nei dettagli e recensire tutto.
Amabile la conversazione con l’amministratore di QUERCIABELLA (azienda di Greve in Chianti in biodinamica dal 2000), Roberto Lasorte e la assistant Stephanie Cuadra che ci hanno proposto il loro bianco, il Batar 2011, blend tra pinot bianco e chardonnay che mostrava già la sua classe, nonostante una naturale propensione all’invecchiamento, grande mineralità il segno distintivo, di buonissimo corpo, con note marcate di pepe bianco. Il Querciabella 2010, invece è il Chianti Classico dell’azienda ha tratti tipici floreale e morbidi, mentre il Camartina 2008, cru della casa si rivela essere in grandissima forma, con una complessità aromatica eccelsa ed un armonia ed un equilibrio che la rendono una bottiglia preziosa ed unica, e molto differente dall’annata 2007, più tipica e nervosa. Ci sorprende piacevolmente il nuovo nato , il Turpino 2010 blend di Syrah Cabernet franc e Merlot vinificato con le uve provenienti dai vigneti di Greve e qualli maremmani. Molto coinvolgente al palato dimostra subito la sua tempra, mettendo in evidenza la forza del syrah ben equilibrato dall’eleganza del merlot, una buonissima spinta acida con note di violetta appena percepita insieme a frutti di bosco. Una bella bottiglia davvero.
Siamo poi passati alle etichette di GIOVANNI ROSSO, barolista molto in auge e dall’avvenire garantito. Eccellente il suo Barolo Serralunga 2008, una bottiglia convincente a tutti gli effetti, con tanta materia ed eleganza spudorata che si beveva che era un gioia. Meno pronto ma altrettanto interessante il cru, Barolo La Serra 2009, vino di carattere e grande territorialità a cui per l’appunto bisogna concedere l’evoluzione. Molto interessante VILLA JOB, giovane azienda friulana con alcuni prodotti senza solfiti e con una risic blanc di buon livello. Discreta la bollicina di FRANCESCO MOSER, presente anche con un bianco. FATTORIA PARADISO poi è stata una vera chicca per noi che non avevamo avuto il piacere, con alcune bottiglie di grande interesse come il Sangiovese riserva, ed una vendemmia tardiva molto piacevole. A seguire Francesco Cristofaroni per conto di Tenute SILVIO NARDI ci ha condotto idealmente a Montalcino con un Rosso di Montalcino 2011 davvero eccellente, un sangiovese in purezza dal colore rubino seppur non molto consistente, speziato e armonico con un piacere diffuso nel finale. Meno pronto il Brunello Riserva 2008, muto all’olfatto e con una necessità di invecchiare quasi imprenscinbile. Il Brunello Riserva 2006 Manachiara, cru della casa da uve provenienti da piante di oltre 50 anni è un vino di gran corpo, aromaticamente molto complesso e dalle grandi potenzialità, ma attualmente ancora misterioso.Altra azienda interessante è stata MATER DOMINI di Campi Salentini, rappresentata da Andrea Fattizzo che ci ha concesso un Casili 2009 Riserva, salice salentino composto per il 95% da negramaro e 5% malvasia. Poco consistente, di media intensità con un discreto corpo ma una buonissima mineralità e spinta acida. Un finale non lunghissimo ma un piacevole retrogusto fruttato che ne fanno una bottiglia estremamente interessante. Il Primitivo della casa era appena stato imbottigliato e per correttezza non è giudicabile, ma i segni distintivi aziendali si trovano tutti: la ricerca della acidità nel vino vero fil rouge di Mater Domini.
L’ulitma azienda degustata è stata LA POLLENZA delle Marche, con un Brianello bianco 2012, sauvignon blanc e trebbiano, che non ci ha convinto, naso eccessivamente fruttato, quasi invasivo, di media intensità e poco dinamico e fresco. Leggermente meglio l’Angera 2012, maceratino in purezza, uno cepage territoriale che mostra qualche tratto interessante, leggermente caldo con un discreto equilibrio, un retrogusto marcato e piacevole di mela.
Poi gli incontri: simpatico come sempre quello con Joaquin, al secolo Raffaele Pagano, affabulatore di primissimo livello che presentava ai professionals la sua nuova creatura “fianesca” della stella. Avremo modo in seguito di parlarne più approfonditamente. Interessante incontro con il titolare del Ristorante Boda de Ciondro in quel di Pietrelcina, dove andremo a scoprire ricette a base di tartufo bianco e non solo e con Andrea Capobianco titolare dell’enoteca di Montemiletto con il quale ci confrontiamo sulle bottiglie regionali e non.
L’auspicio è che serate come queste si ripetano. Thanks a lot.

Gianluigi Carlino
Giovanna Sfera

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