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Viaggi di Gusto di Gianluigi Carlino. Verona: Vinitaly 2012, prima parte

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E venne il giorno! Il nostro primo Vinitaly. Gustocampania non poteva mancare all’appuntamento più atteso dell’anno in campo enologico. La curiosità è enorme. Una manifestazione che merita il plauso incondizionato per la qualità e la professionalità; l’edizione 2012 oltre a vedere alla luce il nuovo padiglione VIVIT per il vino biologico e biodinamico, ha presentato oltre 4mila espositori di tutto il pianeta.Eccezion fatta per il primo fin troppo affollato giorno, che coincideva con una domenica vacanziera, nei giorni successivi la manifestazione è entrata nel clou consentendo agli operatori del settore di fare degli ottimi affari. In genere il vino presentato da tutte le regioni italiane è stato di altissima qualità. Noi di gustocampania abbiamo fatto le nostre degustazioni e le nostre conversazioni scegliendo quei produttori che maggiormente si avvicinano al nostro modo di intendere il vino: connubio alta qualità/prezzo ragionevole.
Il primo padiglione visitato è stato quello del Piemonte (noblesse oblige), mi ha molto colpito una degustazione in anteprima assoluta del Barolo 2010 di Silvano Bolmida (AAA), vino che già oggi è eccellente. Ottima anche la Barbera Conca del Grillo (AA) dello stesso produttore.
Un passaggio molto interessante anche alla giovane Cantina del Pino (AA) coi suoi barbaresco in bella evidenza. Molto tradizionale ma ben fatto il Barolo (A) di casa CAVALLOTTO, azienda storica delle Langhe. Al pari con la nostra filosofia mi sono piaciuti molto anche i Dogliani di Anna Maria Abbona (AA), i Barbaresco (AA) del Castello di Neive, ed i Barolo di Schiavenza (AA) da Serralunga d’Alba. Altre aziende piemontesi su cui puntare sia per investire che per il piacere di sorseggiare sono senza ombra di dubbio Cascina Ca’Rossa, Alessandria Fratelli, Pecchenino e Sottimano.
Lasciamo il padiglione del re dei vini e ci dirigiamo nell’altra regione del vino per antonomasia ossia la Toscana. La Toscana presentava il maggior numero di produttori e si distingueva per avere due padiglioni, tra cui quello chiamato Maremmashire. Vino di grosso calibro, ben fatti e di una estrema eleganza; un gusto oserei dire internazionale. Quelli toscani sono vini ruffiani, fatti per piacere in tutto il mondo. Noi come al solito siamo andati alla ricerca invece di qualcosa di leggermente differente, di ciò che è più territoriale e più “genuino”. Due aziende su tutte: FONTODI con il suo straordinario Flaccianello della Pieve (AAA), un vino che rasenta la perfezione per potenza classe e profilo olfattivo e ILUOGHI con un Bolgheri Campo al Fico (AAA) che è un vero campione di razza. Altra grossa piacevole novità è rappresentata dal vino di Montecucco, la zona opposta a Montalcino, con una serie di aziende che ci sono molto piaciute, tra cui SALUSTRI (AA),e COLLEMASSARI (AA) su tutte, il Montecucco è il fratello minore del Brunello, ma che classe e che prezzo!
Un brunellista che ci ha incantato per genuinità e semplicità è stato sicuramente FATTOI (AA), il suo Brunello ed il suo rosso hanno una marcia in più e prezzi eccellenti. Molto istruttiva invece la visita nello stand di un’altra azienda da noi molto stimata, sebbene il prezzo del suo cru sia piuttosto alto, mi riferisco a QUERCIABELLA (AA), tra le prime aziende italiane in biodinamico, il suo Camartina è un ottimo vino, ma anche i base non sono da meno. Anche per la Toscana segnaliamo altre aziende sulle quale ci sentiamo di scommettere, esse sono l’azienda Demani, le Fattorie Kappa, e La Mannella.

Legenda
AAA vini eccellenti o prodotti eccellenti
AA vini ottimi che esaltano il territorio, idem per il cibo
A vini interessanti e cucine interessanti
Θ simbolo che definisce un vino o un prodotto genuino e territoriale
☺ ottimo rapporto qualità/prezzo

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Foto D. RUFFOLO
testo di GIANLUIGI CARLINO

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