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La Borgogna, Volnay presentataci dal grande Patrick Essa.

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Ringraziamo Patrick Essa, grande winemaker del domaine Buisson Charles a Meursault per questo intenso esaustivo e complesso reportage che ci ha concesso. Patrick è uno dei massimi esperti di vini bourguignone, leggere le sue pagine ci proietta in un mondo affascinante comlplesso e scevro dai tanti luoghi comuni presenti sulla Borgogna. In attesa del nostro prossimo viaggio nella terra delle meraviglie, eccovi il testo tradotto dell’articolo estrapolato di Patrick Essa dal titolo originale
“L’elegance de Volnay 2006-2013”

“L’Eleganza dei Volnay
Comprendere in profondità!
L’eleganza dei Volnay è una delle manifestazioni più interessanti delle vigne di Borgogna perché consente agli amanti dei terroirs e dei vini “en dentelle” di scoprire la maggior parte dei vigneron più comuni nel corso di una passeggiata iniziatica nelle vigne che unisce la forza di un team guidato per un percorso e una degustazione sotto le tende in loco.
Dopo molti anni vi lascio qui un esame esaustivo di questi incontri che sovente si svolgono sotto un sole cocente e devo ammettere che la mia passione per la comunità non pone limiti alla mia bulimia a scrivere, ecco dunque un’anteprima mondiale sul web, una raccolta di testi degli anni passati su questo avvenimento. Potrà costituire una ottima introduzione a tutti i futuri visitatori desiderosi di comprendere meglio lo spirito del vino prima di assaggiarlo al meglio.
Parte 1 Il terroir di Volnay in poche parole (foto 1) caratteristica dei suoli classificati “villages” e Premier Cru”

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Sul piano morfo-geologico la “inclinata” di Volnay risponde all’anticlinal di Gevrey-Chambertin. I suoli sono di età giurassica e vedono nella loro parte meridionale riaffiorare il duro calcare di comblachien che si era abbassato al livello più profondo, ponendo fine alla Cote de Nuits a Corgoloin. Il vigneto di Volnay è posto su dei suoli marno-calcarei più o meno argillosi a seconda della posizione
“Les Villages”
La circoscrizione del livello “Volnay Villages” è schematicamente divisa in due zone distinte. In primis la parte alta (Broucheres,En Vaut,Sur Roches,Ez Blanches) sopra i Premiers cru. Quelle lì sono calcaree- calcareo pietroso e riposano su di un substrato di terra superficialmente bianca, ripida e molto filtrante. Conferisce quindi dei vini fruttati, fini e di rara eleganza, che risultano in generale meno robusti di quelli della parte bassa. Quelli lì sono allocati sotto i Premier crus (Poisons, Grand Champs, Famines) molto più argillosi e composti da terre brune molto profonde. I vini che ne derivano sono spesso rudi e un po’ austeri, sono emarginati nella scala dei modelli fini e di classe che valgono per questa appellazione.La loro rivincita consiste nel fatto che possiedono una grande energia,rara ed una grande capacità di invecchiamento
“Les Premiers Crus”
Le vigne classificate in premier cru sono spesso delimitate in più zone distinte e sono quindi associate a piazzamenti o a delle caratteristiche morfologiche.Tuttavia ci dimentichiamo di riconoscere la grande unità di questo insieme posizionato a metà della collina che va da Pommard a Meursault. Una unità che è dovuta in parte al fatto che il “terroir” di Volnay non è proprio tagliato per una Combe- come è il caso di Pommard per esempio – perché il ritaglio geologico che ammanta la zona è in effetti una Combe secca, che non ha quindi generato alcun deposito di limo. La parte settentrionale che è prossima al comune di Pommard est tuttavia parzialmente caratterizzata da depositi di limo provenienti dal cono fuoriuscito dalla Combe di Pommard, essa è ugualmente composta da un profondo substrato argillo-calcareo che marchia indelebilmente i Crus a lato di eleganza. E più si va in alto sulla collina e meno si marca la decrescente insolazione.Così les Fremiets della parte bassa sono in generale un po più precoci della parte alta, meno strutturati e quindi meno energici. Il clima des Angles piega un poco un po’ verso nord-est e beneficia del fatto che una bella e forte tensione interna e un carattere un po più fermo. E’ meno rustico del suo vicino in basso, Brouillards e Ormeau nonché Mitans, ma non può avere uguale linfa. Bisogna essere prudenti perché ciascuno di queti mini-clima porta svolge un suo ruolo all’interno delle varie aeree. Alla discesa di Fremiets nella parte alta di questo svolgersi di premier crus si succedono Chanlins,Pitures e Clos des Ducs. I suoli sono più bianchi, molto sassosi e conferiscono ai crus una insuperabile finezza fruttata e grand equilibrio,essi possono meno aromatici e un po più freddi negli anni di gioventù. Alcune zone di questo settore potrebbero esprimere dei bianchi di primo ordine. Ma il regolamento AOC delle appellazioni lo proibisce! Il settore che si prolunga fino al territorio di Meursault è segnato dalla recrudescenza del medio calcareo Jurassico della Cote de Nuits, la comparsa di questo substrato in Santenots,Chevrets,Caillerets ed in minor misura a Champans e Carelle sous la Chapelle donano un timbro molto sorprendente a questi vini che sono allocati ad un suolo di marne e di calcare marnoso. Questi sono i vini più strutturati di Volnay ed associano densità a finezza congenita, possono essere realmente abbaglianti. L’espressione più riuscita di questa parte si puo ritrovare su tre piccole zone classificate al di fuori. La prte centrale e alta di Caillerets (clos con 60 opere in totale), la parte bassa di Champans al contrario delle parti “villane” e le zone di Santenots du Milieu che ingloba il Clos des Santenots.Ho anche un debole per il piccolo cru de Chevrets, regolarmente luminosi e forti cmparabili a quelle tre sotto zone. Continuando a scendere da questo lato perfetto, ad Est si trova qualche bel crus non molto affermato ma che può dare sotto la spinta di eccellenti vinificatori dei vini di alta gradazione. Questi sono Gigottes,Caralles di sotto, Romceret, Aussy,Lurets e Robardelles che terminano al pendio di questa parte e vedono le loro zone basse . ad eccezione della rimarcabile Roncerets – classificata “villane”
Le Ronceret mi è sembrata la più qualitativa, perché situata in una zona pietrosa con sotto suolo asciutto, le vigne soffrono e donano attualmente un vino molto intenso, forte simile ai migliori di Champans. Dopo Robardelles si colloca les Santenots du dessous su Meursault, la parte bassa mi sembra meno interessante, ma la discesa dona dei vini pieni sapidi e dal bouquet che può essere caratterizzato per una certa animalità. Proseguendo a Champans e Caillerets a lato del comune di Monthelie si trovano i tre importanti vigneti di Clos des Chenes che continuano fino al villaggio di Volnay attraverso la celebre e più ristretta Taillepieds. Questi due cru un po più elevati sono su terreni che si fanno più ambrati man mano che aumenta la pendenza. La parte mediana e bassa piu argillosa regala dei vini pieni, sapidi e molto dinamici, mentre la parte superiore è dotata di un po più di tensione e un fruttato fresco molto appetitoso. Amo molto la composizione della parte mediana e del Clos des Chenes originario che è situato a mezz nord del cru che oggi è esploso grazie a Chateau de Meursault. E’ una zona d’elite chi confina con quella di Taillepieds, un cru ancora più intenso ma probabilmente meno raffinato in media che quello di Clos des Chenes. Infine una ultima entità è collocata di fronte al paese ed è composta da una moltitudine di Clos, uno più qualitativa e vibrante dell’altro perché beneficiano di un microclima “intra mura” che lo caratterizza per l’eleganza, Il più importante è il Clos de La Busse d’Or dove la parte più alta è prolungata dal Clos du chateau des ducs de Lafarge. Questi sono dei vini molto differenti perché le duc sono molto speziati mentre la busse d’or registra sentori di frutta concentrata con un lato sanguigno veramente unico. Tutto al contrario di quello di Clos de la Chapelle di Luois Boillot che è di una finezza notevole e il Clos du Verseuil che ha un’esposizione Nord Est e che sembra come un fratello con un po di tensione gustativa in più. Io poi sono particolarmente amante del meraviglioso Clos de la Barre che può considerarsi il più grande Volnay in quanto è vinificato senza trucchi e con la volontà precisa di affermare la sua natura vulcanica autentica. Un vino diretto compatto e di una tessitura dolce superlativa. Ho provato il 1990 è di una classe indicibile. Il progetto di raggruppare certi premier cru è stato reso effettivo dall’annata 2006. Quattro settori sono stati associati. Il premier cru Pitures ha accolto Chanlin sotto la sua egida; stesso schema per le Mitans che ha inglobato L’Ormeau e altri due come Ronceret e Carelle Dessous la Chapelle. Volnay ha così semplificato la sua gamma dei premier cru e conta di rafforzare la fama di quelli esistenti.

Il Climat Premier Cru: Champans a Volnay
Ho ancora un debole per questo cru che associa potenza della tessitura con la finezza aromatica ed è altresì capace di un invecchiamento fuori dal comune. Senza dubbio insieme al cru de la cote de Bearne ha il più grande potenziale di invecchiamento con Rugiens de Pommard, le Renardes de Corton e il Santenots du Milieu de Meursault. Ho avuto l’occasione per provare dei millesimi più che centenari e potuto giudicare delle annate dalla qualità incredibile come la 1929, 1934, 1947 e 1959, 1962 e 1964. Da Jean Philippe Fichet a Joseph Voillot,Lafon, jacques Prieur pasasando per d’Angerville o ancora da Pierre e Jean-Marie Bouzereau. Ogni volta la degustazione de questi cru si rivela unica con una definizione precisa del vitino regolarmente presente.Come i suoi pari il climat in questione è situato in mezzo ad una zona molto ben ventilata che guarda verso levante. Il suo substrato marno calcareo segnata da olite ferruginoso su di una lastra perlata. Molto omogenea il cru di Champans forma un rettangolo che si inquadra tra il Caillerets a sud, la Carelle a nord e Clos des Chenes e Taillepieds. Nella parte media del cru il domaine Voillot possiede un ettaro che termina con il cru a nord del paese proprio di fronte a La Chapelle du bas di Volnay. Da qui gli acini possiedono una formidabile energia solare che rende ancora più densa la materia.

Il Climat Premier Cru: Le Clos de Chenes
Sotto Champans e Caillerets a lato del comune di Monthelie si trovano i più importanti vigneti del Clos de Chenes che prosegue fino al paese di Volnay attraverso la celebre Taillepieds. Dal punto di vista gustativo il Clos de Chenes è uno dei cru tra i più embelamtici di Volnay, pienezza e capacità di invecchiamento incredibili.Molto vasta essa misura oltre 20 ettari ed è composta da tre zone distinte.una di esclusiva di Chateau de Meursault quella mediana che ha un supplemento di complessità mentre quella alta e bassa sono armoniose e ricche.
Climat premier cru de Volnay: Les Angles
Il dottor Lavalle, il punto di riferimento vinicolo della Borgogna per i terroirs, ha classificato questo piccolo cru in testa sin dalla metà del 19 secolo. Il cru oggi si divide in due parti distinte Les Angles di fronte a Fremiets e poi c’è Brouillards. Due situazioni climatiche molto differenti uno più argilloso meno ambrato, l’altro regala vini più sapidi e aromatici nella parte bassa.
Climat Premier Cru : Les Chevrets a Volnay
Il piccolo climat di Chevret confina con il terroir di Meursault nell’esatto prolungamento del famoso terroir di Santenots. Questo territorio regala di solito vini più eleganti, meno potenti e di una seduzione più immediata. Le sue terre bionde marno calcaree molto filtranti segnano il cru di una grossa dose di sensualità.Considerato ingiustamente minore io l’ho degustato da Nicolas rossignol e Henri Boillot e l’ho ritenuto tra i miei favoriti
Gli altri climat presenti sono per i Premiet Cru: Les Fremiets, con 7.91 ettari che produce vini tra i più delicati e dove il cru forma una specie di triangolo con tre sottozone che vantano produttori come Comte Armand, Voillot, Huber Verdereau alla parte bassa; segue poi la parte centrale con i cru di Francois Charles e Marquis d’Angerville; la parte alta vede il domaine Bouchard pere et Fils e il domaine Francois Buffet.
Il Climat di Le Cailleret che viene riconosciuto con il detto “ non hai provato un Volnay se non hai provato un Caillerets.Sono terre esposte a levante. Molto interessanti i cru di Thierry Glantenay, Jean MArc e Thomas Bouley e Nicolas Rossignol nonché quello di Lucien Boillot, senza dimenticare quello del famoso Clos delle 60 opere del domaine de la Pousse d’Or.Il climat Volnay-Santenots Les Petures è uno dei cru piu strani della cote de Beaune, molto poco conosciuto puo produrre dei grandi bianchi e rossi AOC, i vini rappresentativi sono tra i bianchi il Meursault Santenots de Bellang,Meursault-Santenots d’Angerville, Meursault “Désirée” de Lafon e tra i rossi il Volnay-Santenots de Matrot, de Remi Jobard, de Ballot-Millot, d’Ampeau.
Il Climat Volnay Santenots du milieu sono integralmente posti nel comune di Meursault in una zona molto qualitativa; molto estesi con opiù di 30 ettari vanta una magnifica qualità morfo geologica dei suoi terreni.Gli 8 ettari definiti Santenots du Milieu donano vini molto intensi e profondi che evocano spesso i pinots eleganti e fini della parte centrale del Clos du Vougeot. A mio avviso grandi produttori sono Lafon con vini regolarmente di alto livello, poi il domaine Mikulski, Jacques Thevenot, Armand Ente ed il Volnay Clos de Santenots di Jacques Prieur”

di Patrick Essa
traduzione Gianluigi Carlino

PS si ringrazia STEFANO GHISLETTA per la gentile collaborazione offertaci

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