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Masseria Starnali Galluccio (CE). Viaggi di Gusto di G.Carlino

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Un futuro radioso attende questa piccola fantastica azienda vinicola. La sterzata imposta dal bravo enologo Gennaro Reale, sta già dando i suoi frutti con una produzione che si appresta ad uscire di livello eccellente.
Non amo le definizioni, ma il vino di Luigi e Maria Teresa, al secolo figlio e madre, è un vino naturale di quelli che lasciano il segno.

Azienda nata nel 1973, quindi con parte delle vigne di una certà età, ma il resto reimpiantato nel 2000 e come detto sopra, cambio di rotta nel 2009 con un nuovo enologo. Siamo a Galluccio, sotto il vulcano spento di Roccamonfina, terreni argillosi,generosi tra i 300 metri ed i 450 slm, un terroir insomma vocatissimo con eccellenti escursioni termiche. La produzione è incentrata sulla falanghina, l’aglianico ed una piccola parte di piedirosso.

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In cantina con Gennaro Reale e Luigi proviamo il Conte Galluccio 2010 (AA) aglianico in purezza, in acciaio dopo passaggio in barriques pronto ad uscire per la commercializzazione.
E’ un vino che si ama subito per la sua bella materia il suo equilibrio la sua potenza ed un finale appagante. Il Conte Galluccio 2011 (AA) è completamente diverso, glicerico oserei dire, ma altrettanto interessante, potenza alcoolica imponente sopra i 15% ma ben dosata nell’equilibrio generale, un vino molto caldo.
Degustiamo anche il blend aglianico piedirosso, il Santo Sano 2012 che si presenta succoso e di grande bevibilità. Sorprendente infine la falanghina la Maresa 2012, intensa carica atipica. Non è ancora del tutto emersa ma il mercato impone velocità pazzesche ai bianchi e quindi è costretta ad uscire in anticipo (cosa ben nota ahinoi).
E così chiedo di provare la Maresa 2010 (A) e ho la certezza che il prodotto invecchiato al punto giusto è di buonissimo livello.

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Masseria Starnali è anche un ottimo agriturismo e la cucina propostaci è stata davvero notevole con un prosciutto degno di nota, ed un caprino di produzione propria al timo davvero prelibato. Ottimo il Castagnello come liquore e la fantastica grappa a 70% di cui serbo un ricordo indelebile (inciucato alla grande!!)

Nota dolente: i prezzi, troppo generosi, dai 5€uro della falanghina ai 9/10 del Conte Galluccio, spero si ravvedano in tempo, la qualità ha
ben altre pretese!

Sono rimasto molto colpito dalla generosità di Maria Teresa e Luigi e dalla loro passione, viticoltori veri, sempre in vigna non in “mostra”.
L’essere e non l’apparire che, purtroppo, sta depauperando il vero concetto di vigneron. Luigi è davvero un uomo come pochi, una persona preziosa come il suo vino. Onorato di aver fatto la sua conoscenza.

Gianluigi Carlino

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