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Bilancio positivo per la II edizione del Casavecchia Wine Festival, record di presenze in entrambe le serate dell’appuntamento enogastronomico. Premiata la proposta degli organizzatori

Pontelatone (Caserta) – L’intento era quello portare all’attenzione di un vasto numero di appassionati il Casavecchia di Pontelatone, un vitigno rappresentativo di un territorio. Ebbene, gli organizzatori del Casavecchia Wine Festival, svoltosi a Pontelatone, nell’alto casertano, possono ritenersi soddisfatti visto il non trascurabile numero di appassionati e curiosi che affollato la cittadina, nelle due serate dell’evento. L’iniziativa, firmata dalla Condotta Slow Food Volturno e dall’amministrazione comunale, è stata promossa anche per favorire una comune tutela del paesaggio e del patrimonio artistico e per un maggiore sviluppo turistico sostenibile.  D’altra parte, è noto, che il vino con il suo legame con le aree territori in cui è prodotto, ha avuto da sempre un ruolo sostanziale e irrinunciabile per la costruzione dell’identità di un territorio e per la promozione, valorizzazione e sviluppo. In degustazione i vini Casavecchia prodotti dalle aziende: Terre del principe; Vestini Campagnano; Viticoltori del Casavecchia; Vini Alois; Vigne Chigi; Agriturismo Fontanelle; Sclavia; Il verro; Poderi Bosco e Masseria Piccirillo beati colli; ben abbinati alle specialità gastronomiche preparate dal ristorante Plinius e dall’agriturismo Le Fontanelle di Pontelatone e dal ristorante Il Generale di Caiazzo.

Nelle due sere, i dati indicano in circa 4.000 le presenze, gli enoappassionati si sono interessati anche a quanto presentato da Casa Slow Food con, tra gli altri, un Laboratorio di filatura della mozzarella condotto da Armando Palumbo, Docente Master of Food Formaggi, in collaborazione con caseificio La Baronia e un altro Laboratorio del Gusto condotto da Erasmo Timoteo, Responsabile delle Comunità del cibo.”Al Casavecchia Wine Festival – ha rilevato Maria Elena Napodano, responsabile del tesseramento per Slow Food Campania e Basilicata – Slow Food ha esaltato, attraverso l’esperienza sensoriale, un vitigno resiliente e biodiverso, raggiungendo anche un importante risultato dal punto di vista associativo per la Condotta Slow Food Volturno, organizzatrice dell’evento.“Notevole – ha aggiunto – è stata la sinergia che si è creata intorno alla manifestazione. Casa Slow Food ha avuto in tal senso un ruolo centrale: attraverso le degustazioni guidate del vitigno nelle declinazioni delle diverse aziende si è realizzata la mission dell’associazione di offrire strumenti di conoscenza e di consapevolezza. Senza contare che la collaborazione tra Responsabili di progetto e Fiduciari Slow Food ha reso possibile un mercato dei produttori delle Comunità del cibo del territorio, nell’ottica di una consociazione possibile tra viticultura e le altre produzioni agricole”.

L’articolato programma, inoltre, ha compreso due convegni; uno, dal tema “Strade del Vino in Campania: quale futuro?” e, l’altro, su “Viticoltura, paesaggio, biodiversità: la consociazione possibile”.

Un particolare consenso è stato ottenuto la mostra “Pompeo, tra gesto, materia e colore”, dell’artista Ciro Pompeo.

“L’interesse dei partecipanti a questa seconda edizione – hanno dichiarato infine gli organizzatori – ci rende ottimisti per il futuro. Le riflessioni emerse dai convegni ci danno nuova linfa per promuovere attraverso azioni concrete sul territorio una viticultura sostenibile che possa diventare un modello di riferimento per le altre produzioni.”

Appuntamento, quindi, al Casavecchia Wine Festival 2017.

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