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Graci wines. La Voce dell’Etna

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Azienda Agricola Graci: il vino buono non sta sempre nelle botti piccole!

Non so a voi ma a me il vino barricato piace!
Inutile tuffarsi nella diatriba tra i si e i no dei viticoltori sull’uso delle barrique: semplicemente, secondo me, è questioni di gusti. E di tendenze.
Tuttavia, non posso che apprezzare-per quanto io sia aperta alle tecnologie e alle novità (mi piace il verbo provare, insomma!)- chi fa propria la filosofia del vino fatto come una volta, quello invecchiato in enormi botti di legno che i più ignoranti danno al rogo.
Almeno, mio padre ci ha fatto tavoli robusti e appendiabiti.
Certo, non è facile prendersi cura di questi giganti ospiti illustri ma…tutto ha il suo prezzo e, come nel caso che sto per esporvi, il gioco vale la candela. D’altronde, ubi major…
E sapete chi ha deciso d’improntare la sua produzione su criteri tradizionalisti ottenendo nettari di qualità eccelsa? Graci, una delle realtà vinicole anzi, viti-vinicole (distinguere, prego, tra chi le viti le coltiva davvero e chi, invece, trascorre un anno di serenità agronomica) etnee. Loro, non hanno voluto seguire i dettami modaioli del capriccioso mercato statunitense che pretende prodotti costretti nei piccoli spazi di botti di rovere: loro, i Graci, desiderano che le proprie creature alberghino in appartamenti più ampi, liberi di muoversi e di lottare con i lieviti, fermentando allegramente da una parete all’altra. E, checché ne dicano i sopraffini gusti d’oltreoceano ( con riverenza, con riverenza: non vogliamo che ritirino cospicui ordini ché, per quanto io ne beva, la mia gola avida ha una capienza minima!) questi contenitori, che siano in legno o in acciaio, hanno faticato ben bene. Così i fratelli Graci, Alberto ed Elena, hanno fatto man bassa di riconoscimenti. I premi sono arrivati quest’anno con l’Etna Arcurìa 2011:tre bicchieri Gambero Rosso Vini d’Italia 2014,5 grappoli Ais Bibenda 2014, eccellenza Guida Espresso 2014 , Chiocciola Slow Food 2014,Vino Slow guida Slow Wine 2014,Corona guida Vini Buoni d’Italia Touring Club 2014.
E tutto questo semplicemente inchinandosi alle regole di una tradizione enologica che non prevede diserbo e trattamenti fitosanitari diversi dal solfato di rame. C’è da dire che un appezzamento su tutti non pretende affatto di esser corteggiato dagli erpici, le sue viti non si fanno adulare dal blu degli antiparassitari, i suoi frutti se ne infischiano di funghi vari; eppure esplodono in floridezza: il vigneto allocato a 1000 m di altitudine semplicemente dà! Le condizioni pedoclimatiche di cui gode conferiscono alle viti allevate ad alberello una robustezza invidiabile che viene totalmente trasmessa a quegl’impavidi grappoli. Piante che superano il secolo, impiantate (furono) a piede franco, resistenti a tutto, da cui sgorga un’Etna Quota 1000 di grande vigore. Questo igp di contrada Bernabecchi è solo uno degli esempi delle etichette di Graci, prodotto con metodo tradizionale. Considerate, infatti, che l’uso di additivi –ancora necessari nel processo di vinificazione per ridurre la probabilità di malattie, ma poco graditi dal consumatore- è limitato al massimo; inoltre, non vengono utilizzati lieviti selezionati e l’affinamento avviene tramite lo svolgimento spontaneo della fermentazione malolattica (che-lezioncina enologica- non è affatto una malattia!). Un parterre di 4 vini doc Etna quello dell’azienda Graci che “in qualche giro di torchio” si sta esprimendo alla massima potenza, confermandosi portabandiera della tradizione vinicola.
Non tragga in inganno il bevitore, tuttavia, questa missione appassionata dei fratelli catanesi che-incontrovertibilmente- pur rimanendo fedeli al loro obiettivo, progettano e investono nelle esigenze schizofreniche di un eno-mercato particolarmente capriccioso. Vendere è necessario!
Una chicca, dunque: sapete cosa ribolle nei grandi tini di una delle cantine di cui il vulcano va più fiero? Vinacce di nerello mascalese che per 12-24 ore –indizio dato- si scatenano in tanghi passionali disegnando…vortici di mosto.
Ci siete? Avete indovinato?

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“Marzia, ricordati che stai parlando a un pubblico variegato: la tua scrittura –per quanto accattivante- non può certo essere equivocabile!”
Questo dice la coscienza professionale.
Va bene, concordo che la vita è già zeppa di fraintendimenti dunque, almeno io che di mestiere vorrei fare la scrittrice devo essere limpida. Come il rosato di Alberto ed Elena!

Azienda Agricola GRACI
Contrada Arcuria, Passopisciaro
95012 Castiglione di Sicilia (CT) – Italia
info@graci.eu
www.graci.eu

Marzia Scala

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