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Maria Ida Avallone, Lady Wine

Quando sei a capo con i tuoi fratelli di un’azienda che produce vini di altissima qualità da oltre mezzo secolo lo fai solo per passione e per continuare il progetto di chi ti ha messo al mondo. La storia di Villa Matilde comincia negli anni Sessanta con Francesco Paolo Avallone, avvocato e appassionato cultore di vini antichi, che, incuriosito dai racconti di Plinio e dai versi di Virgilio, sul Falernum, decise di riportare in vita il leggendario vino scomparso al principio del secolo scorso. Oggi l’azienda è guidata dai figli di Francesco Paolo, Maria Ida e Salvatore Avallone che con dedizione proseguono il sogno e il progetto del padre raccogliendone l’importante eredità e guardando ancora oltre. Oggi Villa Matilde è un’azienda agricola vitivinicola che produce, solo vini di qualità in Campania, nei territori a maggiore vocazione vitivinicola, dall’Alto Casertano, al Sannio Beneventano, all’Irpinia. Maria Ida Avallone è bella. Elegante e raffinata. Ci riceve nella sua tenuta. È lei la signora di Villa Matilde. “Facciamo antropologia enologica – ci racconta durante una visita nella sua tenuta . Il nostro progetto è portare avanti il territorio, usare l’autoctono. Siamo a i piedi del vulcano di Roccamonfina e vicino al mare, al confine tra Lazio e Campania, una terra baciata da Dio. Abbiamo puntato tutto su vini rinati dalle proprie ceneri come in un’araba fenice.

Oggi il vino è sempre più donna e sempre più cool, com’è nata l’idea de Le donne del Vino? È un progetto nato anni fa. L’associazione ha avuto origine alla fine degli ani ’80 per mettere in rilievo la posizione della donna in un mondo esclusivamente maschilista. La donna però per quanto nascosta sia ha sempre avuto un ruolo importante. Oggi è cambiato tutto. All’interno della filiera, la donna ha la sua importanza.

Cosa hanno in più le donne rispetto gli uomini? Niente. Solo un modo diverso di guardare le cose. Dell’associazione fan parte giornaliste, chef stellate, siamo tutte parte di questa bella associazione.

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Villa Matilde oggi: L’azienda nonostante i sessantenni alle spalle, resta un’azienda piccola. Lavoriamo su tre territori: il a Caserta, nel beneventano e una cantina in irpinia. Tra le tre aree di produzione arriviamo a 750 mila bottiglie l’anno. Abbiamo sempre lavorato sul concetto della terra puntando al vigniaolo  e non solo al concetto del vitificatore. Lavoriamo senza solfiti e a impatto zero. Con Riccardo Cotarella, il nostro consulente enologo lavoriamo da 30 anni puntando su prodotti senza solfiti, che non significa utilizzare altri elementi. Noi lavoriamo proponendo vini rossi bianchi e spumanti, con delle caratteristiche particolari. Un grande ha detto che bisogna prender la terra lasciata dai nostri genitori e lasciarla migliore ai nostri figli.

Ci parli dell’ultimo nato in Villa Matilde. Matà è l’ultimo nato, quello che prende più il cuore.  Un Aglianico prodotto nella zona del Falerno ai piedi del monte di rRoccamonfina che viene raccolto e lavorato interamente a Villa Matilde con la produzione di uno spumante metodo classico. Il prodotto resta 24 mesi sui lieviti. Pochissime aziende oggi riescono a portare avanti questa lavorazione. Nel 2011 abbiamo fatto solo 5000 bottiglie, come sempre puntiamo alla qualità che manifesti la grandezza della nostra terra”. Parola di una grande donna. A capo di una splendida azienda made in Sud.

Pasquale Brillante e Paolo Perrotta

da GustoCampania luglio-agosto 2014

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