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Va a Casa de Rinaldi il titolo best AVPN pizzeria 2022

VA A CASA DE RINALDI IL TITOLO BEST AVPN PIZZERIA 2022


L’associazione presenta inoltre un doppio sondaggio che racconta il mondo della pizza oggi.
Domina la qualità del prodotto, con la pizza tradizionale a sbaragliare la concorrenza
La quarta edizione di Best AVPN Pizzeria premia Casa de Rinaldi, storico locale nel cuore di
Rione Alto a Napoli guidato da Salvatore de Rinaldi e da suo figlio Cristiano. E’ questo il risultato
che è emerso dal contest ideato e organizzato da AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana)
al termine di circa un mese di votazioni con continui capovolgimenti di fronte e con il vincitore che
l’ha spuntata, come si suol dire, sul filo di lana.

Il titolo resta quindi a Napoli, la patria della vera pizza, con Casa de Rinaldi che aggiunge il suo
nome a quello di illustri predecessori come Enzo Coccia di “La Notizia” nel 2014, Ciro Salvo di
“50 Kalò” nel 2019 e Attilio Bachetti di “Pizzeria da Attilio” nel 2021.

E lo fa in questa edizione 2022, la prima che ha visto come aventi diritto al voto esclusivamente i
Maestri Pizzaiuoli affiliati all’Associazione. 600 i votanti, distribuiti in tutti i continenti, una giuria
davvero unica al mondo.

“Best AVPN Pizzeria è un concorso unico al mondo – spiega Antonio Pace, Presidente
dell’Associazione Verace Pizza Napoletana – con i pizzaiuoli giudicati dai propri colleghi,
attraverso dei criteri ben precisi che hanno come base ovviamente la qualità del prodotto ma che
tengono conto di tanti altri elementi quali la creatività, il servizio, gli abbinamenti, l’estetica del
locale. Ottenere questo premio significa realmente entrare nel gotha della pizza nel mondo”.
Più che giustificata quindi la gioia dei proprietari che hanno scoperto, solo all’ultimo secondo, di
essere stato proclamati vincitore del contest.

“Si tratta di un’emozione immensa – raccontano Salvatore e Cristiano de Rinaldi – un
riconoscimento che premia anni di lavoro e di sacrificio e che in qualche modo attesta la bontà del
nostro percorso e delle nostre scelte, sempre basate sulla ricerca della qualità e dell’attenzione nei
confronti della nostra clientela. Ed è bellissimo ricevere questo premio dalle mani del Presidente
Pace di AVPN, un’associazione che per tutti noi rappresenta da sempre un preciso punto di
riferimento”.

E sempre l’Associazione in questi giorni ha reso pubblici i dati di un doppio sondaggio che offre
una fotografia nitida dello stato di salute del mondo della pizza. “Doppio” in quanto AVPN ha
sottoposto il proprio questionario a centinaia dei suoi affiliati e, al tempo stesso, si è rivolta
attraverso i social a un nutrito pubblico di appassionati.

Per le due parti, quasi con la stessa percentuale (76.6% per i pizzaioli, 78% per i clienti) a risultare
fondamentale è il prodotto. Diverse le percezioni quando a essere presi in considerazioni sono altri
elementi. L’estetica del locale è fondamentale per appena il 2.13% dei pizzaioli mentre si sale al
7% per i consumatori. Che riservano alla qualità del servizio appena il 9% contro il 15% nel
giudizio dei proprietari.

In fatto di promozione, i pizzaioli non hanno dubbi e si affidano ai social con addirittura il 91.49%.
Il target primario è quello costituito dai gruppi di amici (53.19%) ma rimane anche un punto di
riferimento per le famiglie (36.17%), decisamente meno per le coppie (4.26%) e per incontri di
lavoro (6.38%). Il sabato trionfa come giorno di massima affluenza (70.21%).

Sul lato consumatori, per oltre il 70% la pizzeria rimane meta sicura per serata con amici o con la
famiglia (71%). Il 46% bada molto alla pulizia del locale, il 26% attenziona i tempi di attesa mentre
il 21% si lascia sedurre dalla qualità del servizio in sala.

La scelta è spesso condizionata dal passaparola: al consiglio di amici e conoscenti si affida il 41% dei consumatori, mentre il 26% spulcia con attenzione i social. Guide, trip advisor e blog totalizzano un interessante 33%.Sul challenge tra pizza tradizionale e nuove versioni della stessa, il pubblico non ha esitazioni:

la pizzeria ideale è quella che propone pizza napoletana, con una maggioranza del 90%, che non
lascia spazio a dubbi e con la Margherita in cima alla lista di preferenze.Altro dato rilevante è quello relativo alla frequenza delle serate in pizzeria: il 49% degli intervistati si attesta su ben quattro volte al mese, il 29% tra le due e le quattro, il 19% si concede una serataal mese.Il sondaggio è stato uno tra gli argomenti approfonditi nel corso della premiazione ma non certamente l’unico, considerato il momento particolare che vive il settore. Ha fatto il giro del mondo la notizia della decisione dell’Unione Europea di iscrivere la pizza napoletana tra le STG (Specialità Tradizionali Garantite) con riserva di nome. In pratica la norma sancisce il divieto di utilizzare il termine “pizza napoletana” laddove il prodotto non sia conforme al disciplinare di produzione registrato sotto il marchio STG.

“Si tratta di una questione complessa – commenta Antonio Pace – che richiede i giusti
approfondimenti che consentano a tutti, noi pizzaiuoli per primi, di comprenderne appieno la
portata e il significato. Che dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea ci
siano state molte dichiarazioni spesso in contraddizione tra loro, testimonia La delicatezza del
tema. Che va studiato con attenzione per esaminare tutti i risvolti, evitando che rimangano zone
d’ombra che offrano il fianco a diverse interpretazioni”.

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